“Quando i soffi non si erano ancora separati prendendo forma, erano raccolti e somiglianti a un uovo, e costituivano un globo di forma perfetta, che è quel che viene detto Il Grande Uno. Il Soffio Originario essendo primordialmente puro, salì, e fu il Cielo; il Soffio Originario, che poi divenne torbido, discese, e fu la Terra”
( Trattato del Soffio Originale )

Nella nostra società occidentale, così logica e razionale, realizzare una casa abitabile sottostà principalmente alle necessità di spazio e praticità, senza sottovalutare l’effetto visivo che vorremmo rispecchiasse il nostro modo di essere. Generalmente non siamo abituati a considerare il fattore energetico come fonte di conoscenza, al quale è più sensibile la cultura orientale, e che aiuterebbe a migliorare le nostre scelte valutandole in modo più aderente ai nostri bisogni. La capacità di giocare con spazi e ingombri, nel tentativo di soddisfare al meglio le nostre esigenze è la prerogativa di ogni progettista, che per il proprio assistito cerca di tenere presente sia l’impatto della piacevolezza che quello di un utilizzo soddisfacente. Un risultato spesso rimesso in discussione dal continuo mutare delle esigenze, degli umori e del clima di ogni settore della nostra vita, che richiede nuove necessità all’interno della casa. Queste necessità possono essere migliorate attraverso l’ascolto delle forze che come ondate attraversano la nostra esistenza e nel contempo la nostra dimora, due “ corpi” speculari, dove la salute dell’uno si riversa sull’altro. Ciò accade se ci ascoltiamo e cerchiamo di capire di cosa abbiamo veramente bisogno. Ricercando questa sintonia realizzeremo una casa qualitativamente più vicina al nostro gusto e al nostro essere. Ognuno è lo specchio inequivocabile della propria dimora, che sia una stanza oppure una casa intera. La forma, la grandezza o qualsiasi altra caratteristica, rappresenta simbolicamente il rapporto che abbiamo con la nostra vita, fatta di relazioni, di piacere, di gioia di vivere e di decisioni da prendere. Di conseguenza l’eventuale disagio che proviamo tra le pareti di casa è dovuto talvolta alle nostre disarmonie interiori, che con un po’ più di attenzione si potrebbero attenuare. Particolari appariscenti e inutili ingombri, non aiutano a fare circolare il nutrimento energetico di cui abbiamo veramente bisogno e a dare alla casa una connotazione congrua con noi stessi. D’altro canto l’oriente ci insegna che la qualità energetica della vita è importante quanto l’apparenza ordinata e razionale della visione occidentale. Ed è proprio dall’oriente che sono state trasmesse antichissime discipline che nutrono l’anima dell’uomo e quella della sua casa, considerati come un tutt’uno inseparabile.

Enrica Battaglia