book-of-life-718655__180L’evoluzione dell’armadio, come di tutti gli altri mobili ed oggetti domestici, segue gli usi e i costumi dei tempi che corrono. Le case, nella nostra attuale epoca, sono sempre più piccole e paradossalmente sempre più piene, al contrario, nei tempi passati, avevamo meno stanze, ma più grandi e con pochi mobili dentro. I ritmi, i bisogni e le necessità vanno di pari passo con il cambiamento degli stili di vita che sono dettati da tutti i contesti economici e politici di una realtà che scandisce la qualità della vita in base al profitto, realtà con cui ci ritroviamo a confrontare le nostre vite.

Questo per dire che oggi l’esubero di “cose” non di primaria necessità, occupano gran parte dei contenitori della nostra casa, esibendo soluzioni sempre più particolari per contenerle tutte, dando maggiore importanza al un punto di vista estetico, piuttosto che a quello funzionale.

Tutto ciò si verifica perché condizionato dalla spinta di un consumismo esasperato e indotto dagli attuali modelli di vita pubblicizzati, che portano confusione e incapacità di affermare una personalità sana ed equilibrata in grado di gestire in modo misurato gli aspetti di ogni settore della nostra vita. Così si perde di vista quella che in primo luogo è la nostra vera identità.

Armadio a due ante, armadio a sei ante, armadio a parete, armadio a muro, cabina armadio, angolo spogliatoio, stanza degli armadi, soppalchi, ripostigli, etc, etc, tutte soluzioni vantaggiosissime per contenere anche quello che non serve più.

Il mio consiglio è questo: liberatevi delle cose inutili ( quelle che non si sono mosse dal medesimo posto da almeno tre anni ), ciò consentirà di valorizzare quello che c’è, riscoprendo cose di cui avevamo perso memoria e che danno pregio alla vostra persona facendovi riscoprire la praticità della vita, delle cose semplici; e poi diamo spazio allo spazio perché possa accogliere le novità che nutrono la vita, un ricambio sano come è naturale nella ciclicità del tempo nello spazio.

Le vecchie stagioni si rinnovano, ed ogni anno tornano attuali. Gli alberi perdono le foglie, i rami stanno fermi e spogli per qualche mese lasciando che le cose siano. Poi per magia la vita ricomincia a pulsare nella rinata voglia di manifestarsi, le prime giornate di caldo cullano le piccole nuove gemme che si trasformeranno nelle ricche chiome di foglie verdi che faranno fresco per tutta la stagione estiva… fino alla loro nuova trasformazione… esse cadranno … ed un altro ciclo ricomincerà.

Questa è l’essenza del vero cambiamento: la trasformazione nel rispetto della ciclicità della vita, che si manifesta attraverso il passare del tempo e delle stagioni… Ciò avviene anche dentro di noi che siamo come gli alberi… e come loro dentro avvengono cambiamenti che se ascoltati ci fanno sentire l’esistenza delle nostre radici e la bellezza e la forza del nutrimento che la terra è capace di dare, del nostro corpo che come il tronco assapora la brezza del vento primaverile diverso da quello estivo, che mai sarà chiarificatore come quello d’autunno e melanconico come quello invernale e che ci riconduce, dopo una breve pausa di contatto con l’esterno, alla rinascita della primavera. Nelle chiome degli alberi, proprio come nella nostra testa, le foglie nascono come le idee che diventano frutti maturi quando hanno assorbito il nutrimento del cielo, il calore del sole e la saggezza delle stelle.

Gli alberi sanno stare al loro posto, e non si perdono nulla.

Torniamo ai nostri armadi… ad ante o con cabina a vista?
Direi che è bello variare, sperimentare e trovare ognuno la propria visione attraverso l’esperienza, quella che ci insegna il valore e il posto giusto nella vita… proprio come le cose dentro ai nostri armadi!

                                                                                                                         Enrica Battaglia